Il Ponte Moro, a Cannaregio, che collega la Fondamenta Colletti alla Sacca San Girolamo, meglio conosciuta come “Baia del Re”. Tristemente nota in passato per la fama tutt’altro che raccomandabile di taluni suoi residenti, la Baia del Re si può considerare oggigiorno pienamente recuperata, oltre che grazie ai tempi radicalmente mutati rispetto a un tempo, grazie anche, soprattutto, a tutta una serie di opportuni interventi di riqualificazione attuati nel corso degli anni, che l’hanno resa una zona residenziale, a detta di molti, tra le più vivibili e ambite della città. Non è certamente un caso, infatti, se, ormai da tempo, è assai difficile trovarvi degli appartamenti sfitti o se gli appartamenti che vengono posti in vendita trovino pressochè immediatamente un acquirente, nonostante che, sia i prezzi di questi ultimi che i canoni d’affitto, siano in genere tutt’altro che modici.
Sul perché Sacca San Girolamo sia stata soprannominata Baia del Re esistono numerose versioni, la più attendibile delle quali pare essere tuttavia quella secondo cui essa sarebbe stata soprannominata in tale modo, parecchi anni addietro, dagli operai addetti alla costruzione del vicino Ponte del Littorio(oggi della Libertà), che lì avevano le loro baracche, per l’eccezionale freddo che vi faceva in quegli anni. Paragonabile ai loro occhi, per certi versi, al freddo polare della Baia del Re di cui parlavano spesso i giornali di allora, in seguito al fatto che il generale Umberto Nobile vi aveva posto il suo “campo base” per la spedizione al Polo Nord che si accingeva a intraprendere con il suo dirigibile “Italia”. E che, una volta intrapresa, si concluderà nel modo tragico e infelice che tutti sappiamo(ENZO PEDROCCO)
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